Avete presente quelle mattine in cui raggomitolarsi nel letto con le coperte tirate fin sopra la testa sembra l’unica risposta ragionevole alla giornata incombente? Rannicchiarsi in posizione fetale può in effetti sembrare una delle reazioni meno debilitanti allo stress, ma raramente è un’opzione possibile, sicuramente non una capace di portare risultati soddisfacenti.
Vuoi allenarti per il tuo record di sollevamento pesi? o per i 5000 metri piani? Vuoi eccellere nel tennis, in bicicletta o nel nuoto? e allora devi scegliere il tuo sport e puntare solo su quello. Oppure vuoi allenarti per stare bene ed avere un fisico eccellente 24 ore al giorno, 12 mesi l’anno e per tutta la vita, ovunque tu sia, in qualsiasi situazione? E allora devi fare Pilates! Mentre infatti tutti gli sport e tutti gli allenamenti sono mirati a prestazioni e risultati particolari e misurabili con un cronometro e una bilancia, il Pilates punta ad educare il corpo e a usarlo bene 24 su 24 e 12 mesi l’anno, non solo in palestra ma per tutta la vita, da quando ti alzi la mattina a quando vai a dormire la sera, quando sei in ufficio o in vacanza, quando ti muovi e quando stai fermo… e i suoi risultati li puoi misurare subito con una vita migliore!
La struttura miofasciale, anche chiamata fascia, sta godendo di una grande attenzione nell’industria del fitness ed è uno degli argomenti più in voga nelle conferenze, workshop e pubblicazioni degli ultimi tempi. Tuttavia, una volta attenuatasi l’attenzione attorno alla novità, tra i professionisti del settore resta un grande interrogativo: “Tutto ciò è molto interessante, ma come applicare questa nuova conoscenza alle modalità di allenamento?”
Un buon punto di partenza per rispondere a questa domanda si trova negli articoli di Thomas Myers, per esempio quello pubblicato in IDEA Fitness Journal nell’aprile del 2011 dal titolo “Fascial Fitness: Training in the Neuromyofascial Web” che mette a disposizione dei professionisti del fitness un arsenale di idee e di ricerche su come allenare la rete miofasciale. Se ciò stimola la vostra curiosità verso approfondimenti ulteriori, si può far riferimento al libro di Myers del 2001 Anatomy Trains: Myofascial Meridians for Manual and Movement Therapists (Churchill Livingstone), in italiano Meridiani miofasciali. Percorsi anatomici per i terapisti del corpo e del movimento (Tecniche Nuove, 2006) che offre una prospettiva unica sulla struttura interna del corpo e la cui pubblicazione ha provocato ulteriori ricerche sulla fascia e tessuto connettivo e sul loro ruolo e funzione nel movimento umano.
In questo articolo vengono offerti otto punti chiave da considerare quando si parla di struttura miofasciale e fitness:
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